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    F.A.Q. 
         
      sulla 
        Storia del Costume nell'Ottocento 
      Risposte 
        alle domande piu' frequenti 
        
      Quando 
        comincia ad essere usata la macchina da cucire? 
        I primi brevetti di macchine da cucire risalgono alla fine del '700 ma 
        bisognera' aspettare gli anni '30 dell'Ottocento per avere i primi modelli 
        veramente funzionanti (che pero' erano in grado di fare solo cuciture 
        dritte) e gli anni '50 perche' le macchine da cucire comincino ad essere 
        prodotte in massa, grazie ad Isaac Singer. 
        A partire dalla seconda meta' dell'Ottocendo e' facile trovare abiti cuciti 
        parzialmente a macchina, e questo diventa sempre piu' comune con il progredire 
        del secolo e con la progressiva diffusione della macchine, il cui prezzo 
        diventa sempre piu' abbordabile. 
        
      Quando 
        nascono i merletti meccanici? 
        A partire dall'ultimo quarto del XVIII secolo diventa 
        disponibile sul mercato il tulle meccanico. Questo tulle veniva poi ricamato 
        a mano ottenendo i primi merletti parzialmente meccanici. 
        I primi merletti interamente meccanici, ossia in cui sia il fondo che 
        il motivo sono realizzati meccanicamente, risalgono invece al 1823, quando 
        alle macchine per tulle meccanico viene applicata la tecnica Jacquard. 
         
        Questi merletti meccanici permettono per la prima volta di poter confezionare 
        abiti con grandi quantita' di merletto, senza doversi accontentare di 
        bordure o, al limite balze, come era stato in precedenza, e vengono utilizzati, 
        insieme ai merletti a mano anche per gli abiti piu' ricchi. 
        Negli anni '60 dell'Ottocento vengono prodotte le prime macchine da ricamo, 
        cominciano quindi a diffondersi i primi merletti meccanici ricamati tipo 
        S. Gallo, e, a partire dal 1870 circa, i primi merletti chimici, ossia 
        realizzati eseguendo un ricamo su un fondo che poi viene eliminato chimicamente 
        o tramite calore. Questo metodo permette di imitare anche i merletti ad 
        ago e a fuselli con fondo a barrette. 
        
      Da quando esistono i tessuti sintetici? 
          La prima fibra artificiale, derivata dalla cellulosa, fu la Viscosa (o Rayon). Brevettata nel 1894, fu commercializzata negli Stati Uniti a partire dal 1910 e si diffuse anche in Europa a partire dal primo dopo guerra. 
      La prima fibra completamente sintetica fu il Nylon, inventata nel 1935, e commercializzata a partire dal 1939 negli Stati Uniti. Ampiamente utilizzato durante la seconda guerra mondiale  per scopi militari (paracadute, corde ecc), si diffuse nel dopoguerra anche per l'abbigliamento, a partire dalle calze femminili. 
        
      Quando 
        nascono i cartamodelli? 
        I cartamodelli come li intendiamo oggi fanno la loro apparizione nei primi anni '60 dell'Ottocento. 
        
       Perche' 
        la biancheria è sempre bianca? 
        Le tinture usate fino alla meta' dell'Ottocento erano esclusivamente di 
        origine naturale (in particolare vegetale) e avevano una scarsissima resistenza 
        all'acqua. Per questo la biancheria, che doveva essere lavata di frequente, 
        non poteva essere tinta, o si sarebbe immediatamente scolorita. 
        Le prime tinture sintetiche fanno la loro apparizione nella seconda meta' 
        dell'Ottocento (per la precisione nel 1856), ma inizialmente sono ancora meno resistenti di quelle naturali. Non si avranno tinture solide, e quindi biancheria da lavare colorata prima dell'inizio del '900. 
        
      I 
        busti indossati nell'Ottocento erano cosi' dannosi per la salute come 
        si dice? 
        Fin dal loro apparire nei guardaroba, quasi mezzo millennio fa, i busti 
        hanno suscitato immediate critiche da parte di medici e benpensanti. Nei 
        secoli le voci piu’ disparate hanno accusato i busti di essere fonte 
        delle piu’ diverse malattie e malformazioni, e quest’idea 
        e' arrivata fino ai nostri giorni, aleggiando tutt’ora sulla fama 
        del busto. 
        Studi recenti compiuti da una storica del costume e da una cardiologa 
        (cfr "The Corset: A Cultural History", Valerie Steele, Yale 
        University Press, 2001) hanno pero’ dimostrato che la quasi totalita’ 
        di queste accuse e’ falsa. A parte interferire con la respirazione 
        e quindi essere stato probabilmente la causa degli svenimenti cosi' comuni 
        fra le nostre antenate in seguito a balli troppo movimentati, il busto 
        non ha nessun effetto permanente su chi lo indossa. Il suo uso quotidiano 
        e prolungato non provoca menomazioni o danni permamenti ne’ 
        alle ossa ne agli organi. 
        Inoltre in media non era indossato cosi’ stetto come a lungo si 
        e’ creduto, e le vitine di poche decine di centimetri o l’asportazione 
        delle costole narrate nelle leggende, sono per l’appunto solo leggende. 
        
      Nell'Ottocento 
        le donne si truccavano? 
        Per tutto l’Ottocento il trucco era considerato qualcosa di sconveniente, 
        adatto solo ad attrici e donne di malaffare. I cosmetici cominciano ad 
        essere socialmente accettati solo intorno al 1910 e non si diffondono 
        prima degli anni venti.  
        Sorte analoga per l'abbronzatura. Solo a partire dagli anni venti del 
        Novecento avere la pelle scurita dal sole comincia ad essere considerato 
        un pregio e non piu' un difetto da evitare ad ogni costo. 
        
      Come 
        mai le scarpe dell'Ottocento che si trovano hanno piede destro e sinistro 
        identici? 
        Nel passato, a partire dal Seicento, le scarpe di un paio erano identiche 
        fra di loro, non esisteva differenza fra scarpa destra e scarpa sinistra. 
        Solo a partire dagli ultimi anni del XIX secolo si ricomincia a produrre 
        scarpe destre e scarpe sinistre, e questa abitudine si afferma definitivamente 
        solo nei primi anni del XX secolo. 
        
      Quando 
        nasce il reggiseno? 
        Il reggiseno nasce ufficialmente nel 1907, anno della sua prima apparizione 
        sulla rivista francese Vogue. Fino a quel momento l’uso del busto 
        ne aveva reso superfluo l’utilizzo. All’inizio del XX secolo, 
        invece, il busto diviene man mano sempre più basso e quindi non 
        offre piu' sostegno al seno rendendo necessaria l’introduzione di 
        un nuovo capo di abbigliamento. 
        
      Un 
        "reggipetto" del 1909 circa 
        cliccate sull'immagine per vedere i dettagli 
        
      Quando 
        fa la sua apparizione la chiusura lampo? 
        La prima forma di zip fu brevettata nel 1851, ma solo nel 1917 si arrivo' 
        ad un modello analogo a quello moderno e si comincio' la sua, seppur limitata, 
        commercializzazione (fu utilizzata, per esempio, nell'equipaggiamento 
        delle truppe USA durante la prima guerra mondiale, o, nei primi anni venti, 
        come chiusura per galosce di gomma, sempre in USA). 
        La chiusura lampo non fu, pero' , utilizzata nell'abbigliamento prima 
        degli anni trenta del Novecento, e si diffuse prima nell'abbigliamento 
        infantile e nei pantaloni maschili, e solo in un secondo tempo in quello 
        femminile. 
        
      Come 
        mai è molto frequente trovare corpini di abiti ottocenteschi e 
        del primo novecento senza piu' la loro gonna, e non viceversa? 
        In passato, fino a non molti decenni fa, era abitudine 
        comune modificare gli abiti ormai fuori moda per poterli indossare nuovamente, 
        magari per passarli di madre in figlia. Questo sia perchè il tessuto 
        era un bene costoso che quindi veniva utilizzato fino in fondo, sia perchè 
        la mentalità comune era portata al risparmio molto piu' di oggi. 
         
        Spesso pero' il corpino, costituito da piccoli tagli di tessuto, non poteva 
        essere efficacemente modificato. Al contrario la gonna, costituita da 
        una grande abbondanza di tessuto, solitamente tagliato in grandi teli, 
        in molti casi da sola forniva materiale sufficiente per un nuovo abito. 
        Negli anni quindi molte gonne sono state trasformate in nuovi abiti, lasciando 
        corpini orfani. 
      Qui 
        sotto potete vedere alcuni esempi di queste trasformazioni (cliccate sulle 
        foto per vedere immagini dettagliate). 
        Da sinistra a destra e dall'alto in basso: 
        1) un abito degli anni '80 del Ottocento realizzato 
        utilizzando il tessuto di una gonna di un completo degli anni '60 del 
        secolo. Dell'abito originale rimane il bolero. 
        2) un abito del 1910 circa realizzato utilizzando 
        il tessuto della gonna di un abito degli anni '80 del Ottocento. Dell'abito 
        originale rimane il corpino. 
        3) un corpino di un abito del 1908 ca.(etichetta 
        "Luisa Bongialli Gallia - Torino") dal tessuto della cui gonna 
        e' stato ricavato un abito da sera piu' tardo. 
        4) un abito del 1904 circa in cui la gonna è 
        stata in seguito accorciata e lungamente utilizzata separatamente dal 
        corpino, come evidenzia il colore sbiadito.  
      1)  
        2)  
      3)  
        4)  
        
      Come 
        mai gli abiti antichi hanno taglie cosi' piccole? 
        Negli ultimi due secoli le migliori condizioni di vita hanno permesso 
        al fisico, durante l'infanzia, di dedicare maggiori energie alla crescita, 
        senza farsi "distrarre" troppo da malattie o carenze alimentari. 
        Questo ha fatto si' che l'altezza media crescesse sensibilmente (si parla 
        di circa 10 cm). Noi oggi siamo, in media, sensibilmente piu' alti e piu' 
        robusti dei nostri antenati, con spalle piu' larghe, mani e piedi piu' 
        grandi, arti piu' lunghi. 
        Per questo in media gli abiti e gli accessori (scarpe e guanti) sopravvissuti 
        sono estremamente piu' piccoli rispetto agli standard attuali. 
        Questa differenza diventa piu' sensibile man mano che si va indietro nel 
        tempo. Se è ancora possibile trovare abiti della fine del XIX secolo 
        che possano essere indossati da una persona di oggi, questo diventa quasi 
        impossibile se si passa ai primi del secolo, o addirittura a quello precedente. 
        A questo va aggiunto che le donne stringevano ulteriormente il giro vita 
        di qualche centimetro grazie ai busti, riducendo ancor di piu' la taglia 
        dell'abito. 
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